San Nicola

La sua fama è universale, documentata da chiese e opere d’arte, da istituzioni e tradizioni legate al suo nome. Ma sulla sua vita le notizie certe sono pochissime. Nato probabilmente a Pàtara di Licia, in Asia Minore (attuale Turchia), è poi eletto vescovo di Mira, nella stessa Licia. E qui, dicono alcune leggende, compie un miracolo dopo l’altro. Come accade alle personalità forti, quasi ogni suo gesto è trasfigurato in prodigio: strappa miracolosamente tre ufficiali al supplizio; preserva Mira da una carestia, con altri portenti… Qui può trattarsi di fatti autentici, abbelliti da scrittori entusiasti. Forse per gli ufficiali egli ha ottenuto la grazia dell’imperatore Costantino (al quale chiederà anche sgravi d’imposta per Mira); e contro la carestia può aver organizzato rifornimenti tempestivi. Ma si racconta pure che abbia placato una tempesta in mare, e resuscitato tre giovani uccisi da un oste rapinatore… Un “Passionarium” del VI secolo dice che ha sofferto per la fede nelle ultime persecuzioni antecedenti Costantino, e che è intervenuto nel 325 al Concilio di Nicea. Nicola muore il 6 dicembre di un anno incerto e il suo culto si diffonde dapprima in Asia Minore (25 chiese dedicate a lui a Costantinopoli nel VI secolo). Ci sono pellegrinaggi alla sua tomba, posta fuori dell’abitato di Mira. Moltissimi scritti in greco e in latino lo fanno via via conoscere nel mondo bizantino-slavo e in Occidente, cominciando da Roma e dal Sud d’Italia, soggetto a Bisanzio. Ma oltre sette secoli dopo la sua morte, quando in Puglia è subentrato il dominio normanno, “Nicola di Mira” diventa “Nicola di Bari”. Sessantadue marinai baresi, sbarcati nell’Asia Minore già soggetta ai Turchi, arrivano al sepolcro di Nicola e s’impadroniscono dei suoi resti, che il 9 maggio 1087 giungono a Bari accolti in trionfo: ora la città ha un suo patrono. E forse ha impedito ad altri di arrivare alle reliquie. Dopo la collocazione provvisoria in una chiesa cittadina, il 29 settembre 1089 esse trovano sistemazione definitiva nella cripta, già pronta, della basilica che si sta innalzando in suo onore. E’ il Papa in persona, Urbano II, a deporle sotto l’altare. Nel 1098 lo stesso Urbano II presiede nella basilica un concilio di vescovi, tra i quali alcuni “greci” dell’Italia settentrionale: c’è già stato lo scisma d’Oriente. Alla fine del XX secolo la basilica, affidata da Pio XII ai domenicani, è luogo d’incontro tra le Chiese d’Oriente e d’Occidente, e sede dell’Istituto di Teologia Ecumenica San Nicola. Nella cripta c’è anche una cappella orientale, dove i cristiani ancora “separati” dal 1054 possono celebrare la loro liturgia. Scrive Gerardo Cioffari, del Centro Studi San Nicola: “In tal modo la basilica si presenta… come una realtà che vive il futuro ecumenico della Chiesa”. Nicola di Mira e di Bari, un santo per tutti i millenni. Nell’iconografia San Nicola è facilmente riconoscibile perché tiene in mano tre sacchetti (talvolta riassunti in uno solo) di monete d’oro, spesso resi più visibili sotto forma di tre palle d’oro. Racconta la leggenda che nella città dove si trovava il vescovo Nicola, un padre, non avendo i soldi per costituire la dote alle sue tre figlie e farle così sposare convenientemente, avesse deciso di mandarle a prostituirsi. Nicola, venuto a conoscenza di questa idea, fornì tre sacchetti di monete d’oro che costituirono quindi la dote delle fanciulle, salvandone la purezza.

PREGHIERA A SAN NICOLA

O glorioso San Nicola, mio protettore e padre buono, eccomi alla tua presenza per supplicarti umilmente di volgere su di me lo sguardo benevolo e misericordioso. Quante generazioni di fedeli si sono rivolte a te, quante lacrime sono state versate al tuo cospetto, quante intime gioie ti sono state confessate e quante invocazioni ti sono state rivolte! Ad esse unisco in questo momento le mie preghiere per invocare la tua potente intercessione. Tu conosci i segreti del mio cuore, i miei affanni, i miei desideri. Presentali al cospetto di Dio e chiedi per me la grazia di essere esaudito. Il Signore, nella sua infinita misericordia, nonostante le mie infedeltà di ogni giorno, mi conceda di avere il cuore sempre aperto alla speranza. E tu. Potente intercessore, non abbandonarmi nell’ora dell’amarezza e delle difficoltà; vieni in mio soccorso, come soccorresti le tre fanciulle povere, i marinai nella tempesta, il piccolo Basilio Adeodato che restituisti ai genitori afflitti; alza la tua mano e benedicimi col segno della santa croce; vieni a visitare la mia casa perché vi regni la pace, tranquillità e salute e i miei cari sentano la tua santa presenza. Ti prego allo stesso modo per tutti coloro che hanno bisogno della tua potente intercessione. La mia povertà non osa chiederti tanto; ma io mi pongo perciò sotto il tuo compassionevole patrocinio, o San Nicola, sicuro della tua valevole intercessione presso la misericordia di Dio. Parto da te con l’animo sereno e pieno di riconoscenza verso Dio per tanti suoi benefici. O San Nicola benedetto, aiutami a vivere santamente nella pace di Cristo nostro Signore.
Amen.