Santi Quirico e Giulitta

Nell’anno 313 con l’Editto di Costantino, venne concessa la libertà ai cristiani di adorare l’unico e vero Dio rivelatosi in Gesù Cristo e nato dalla Vergine Maria. La tradizione, ci racconta la storia di un martirio di un bimbo di appena tre anni Quirico martirizzato insieme con la giovane madre Giulitta rimasta vedova. Erano fuggiti a causa delle persecuzioni scatenate da Diocleziano contro i cristiani, quindi dalla nativa Iconio si rifugiarono a Tarso di Cilicia, ma furono scoperti e portati davanti al Prefetto Alessandro. Giulitta fu castigata e invitata a rinnegare la fede in Cristo e adorare gli dei pagani, intanto Quirico si trovava fra le braccia del Prefetto, Giulitta ripeteva “io sono cristiana”, il piccolo Quirico non cessava di fissarla e improvvisamente, tra le meraviglie e la rabbia del giudice, esclamò: IO SONO CRISTIANO! A questo punto il giudice lo scaraventò giù dalle scale, fracassandogli il cranio. Quirico divenne, così, il martire più giovane della fede cristiana, dopo i santi martiri innocenti uccisi da Erode al tempo di Gesù. La Madre ringraziò a voce alta il Signore per quanto aveva visto e ascoltato dalla voce del suo bambino. Sul corpo furono allora inasprite le pene più aspre fino alla decapitazione. Alcune serve che avevano assistito al martirio presero i corpi e li seppellirono in un campo fuori della città di Tarso. Dopo l’Editto, i corpi furono ripresi e gli fu tributata una vasta venerazione, basti pensare il culto a questi Santi martiri è attestato in Spagna, Francia, Italia (a Roma in Via Tor de’Conti c’è una bella Chiesa a loro dedicata), grande venerazione pure nella Chiesa Ortodossa, ad Atene in un monastero ortodosso è conservato il cranio del piccolo Quirico. Ci sono dubbi sulla data del martirio, (16 giugno o 15 luglio), la più certa è quella del 15 luglio 304, il Martirologio romano fa menzione del martirio e lo pone al 16 giugno, la chiesa orientale ne celebra la festa il 15 luglio di ogni anno.

NOVENA AL MARTIRE SAN QUIRICO

Preghiera per conservare il dono della Fede

1. Dio onnipotente, fortezza dei Martiri, Tu che reggesti la mente e il cuore del tenero Bambino san Quirico, che nell’età di tre anni ebbe il coraggio di diventare vittima innocente del furore dei pagani, rassicuraci nella Fede, fa che questo caro deposito si imprima nel nostro cuore sempre e che non abbiano forza per poterlo corrompere né le insidie dell’inferno, né la malizia degli empi. Fa che il sangue innocente del nostro Protettore sia per noi quella fresca rugiada che estingua le scintille dell’incredulità nei nostri cuori; e che le voci di un Fanciullo ucciso per Te ci mantengano fedeli alla Fede dei nostri Padri; dissipando tutte le tenebre che ne possono offuscare la purezza ed il candore.Padre nostro, Ave Maria e Gloria

 

Preghiera per ottenere il dono della Speranza

2. Dio onnipotente, speranza dei Martiri, Tu che schierasti innanzi agli occhi del nostro Martire Fanciullo i veri beni come frutto della sua costanza, fa che né il nostro cuore, né la nostra mente diventino il gioco delle nostre passioni e delle insidiose grandezze, che promette loro questo mondo ingannatore. Rafforza la nostra speranza come la rafforzaste nel nostro Santo Protettore; e fate che avvalorati dal suo grande esempio altra speranza non nutriamo nel cuore se non quella di prendere parte un giorno della Tua beata eredità, che Tu, come il più buono dei Padri, prometti ai tuoi figli che moriranno fedeli a Te tra le braccia della santa virtù, e nel Tuo santo Nome.
Padre nostro, Ave Maria e Gloria

 

Preghiera per vivere il dono della Carità

3. Dio onnipotente, oggetto dell’amore dei Martiri, Tu che infondesti nel cuore di questo Santo Martire un amore quanto prematuro, altrettanto acceso di Te, fa che i nostri cuori ardano di quell’accesa Carità, per cui Egli non curò le carezze del feroce Prefetto, che con mille allettamenti voleva farlo tacere, allorché la sua bocca innocente tra le braccia del suo Tiranno, piangendo di un amabile pianto gridava di essere cristiano. Fa che ci resti impresso nel nostro cuore quello che Tu ci rivelaste per mezzo del santo Apostolo che “Se anche parlo le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho la carità, sono un bronzo sonante o un cembalo squillante. E se anche ho il dono della profezia e conosco tutti i misteri e tutta la scienza, e se anche possiedo tutta la fede, sì da trasportare le montagne, ma non ho la carità, non sono niente” 1Cor 13,1s.Padre nostro, Ave Maria e Gloria

 

Preghiera al nostro Protettore San Quirico

Santo Martire di Gesù Cristo, che sapesti morire da forte nell’età più debole; che sapendo appena parlare confessasti in faccia alla morte la fede del Vangelo, e volesti anzi morire che macchiarvi. Noi ti preghiamo, amabilissimo Martire, impetrateci dal Signore quella forza di spirito che possa farci vedere nel vero aspetto le cose di questo mondo, le quali cercano d’incantarci col loro falso splendore. Guida i nostri passi, rialzaci dalle nostre cadute e intercedi per noi innanzi al Trono dell’Altissimo con le più calde preghiere, impetra a questo popolo i veri beni. Fa che siano puri i presbiteri, onesti i cittadini, pieni di pudore i giovani, retti i genitori e che tutte le classi della società siano così strettamente unite dal santo vincolo della carità che ciascuno veda in ogni cittadino il proprio fratello. Impetraci che si rinnovino tra noi questi antichi esempi; e proteggendo tutte le nostre pubbliche e private cose, prega per noi, affinché ognuno compia la sua vocazione, e dopo aver camminato sulle vie segnateci dalla Provvidenza e dietro la pratica delle sante virtù e l’osservanza della divina legge, corriamo a prendere parte di quella santa eredità, che il più buono dei Padri ha preparato ai suoi veri figli.
Amen.